Riassunto del libro "La Fatica del Cuore. Saggio sull'ascesi esicasta". Descrizione del fenomeno ascetico-religioso dell'Esicasmo e dei suoi rapporti con il misticismo cristiano e il sufismo orientale. Si citano i contributi degli intellettuali, laici e non, più influenti nella questione, come Guenon e Eliade. Tra Occidente e Oriente si vedono le differenze tra la tipologia di ascesi e il ruolo dei diversi stadi dell'individuo. Si parla anche della venerazione del Sacro Cuore e della rivista "Regnabit".
Ascesi esicasta
di Dario Gemini
Riassunto del libro "La Fatica del Cuore. Saggio sull'ascesi esicasta".
Descrizione del fenomeno ascetico-religioso dell'Esicasmo e dei suoi rapporti
con il misticismo cristiano e il sufismo orientale. Si citano i contributi degli
intellettuali, laici e non, più influenti nella questione, come Guenon e Eliade. Tra
Occidente e Oriente si vedono le differenze tra la tipologia di ascesi e il ruolo
dei diversi stadi dell'individuo. Si parla anche della venerazione del Sacro
Cuore e della rivista "Regnabit".
Università: Università degli Studi di Roma La Sapienza
Facoltà: Lettere e Filosofia
Esame: Teorie della conoscenza morale
Titolo del libro: La Fatica del Cuore. Saggio sull'ascesi esicasta
Autore del libro: Enrico Montanari
Editore: Jaca Book
Anno pubblicazione: 20031. Definizione di esicasmo
Esicasmo da esychia=quiete,calma, pace, silenzio - è un metodo di realizzazione spirituale in uso soprattutto
ad opera di monaci nella chiesa cristiano-orientale. La fatica del cuore è lo sforzo di chi percorre la via
esicasta. Questa parte della vita si usa definire praxis o technè, nella quale van sradicati i pensieri
passionali=logismoi, e va raggiunto uno stato di devota impassibilità=apàtheia, preludio della katastasis
finale, stadio di contemplazione e unione che comporta una sorta di deificazione in vita. Il cuore è l’abisso
nel quale l’anima individuale può attingere lo spirito, ma è anche il cuore fisico, sollecitato da tecniche di
concentrazione e ritimica respiratoria. E’ un impegno fisico e intellettuale, di carattere attivo. L’esychia è un
presupposto dell’ascesi ma anche un punto d’arrivo. Tra i 2 c’è una dura lotta per la quale si usan spesso
metafore guerriere. Il cuore di pietra va mutato in cuore di carne. Non ci sono sdolcinature ed eccessivo
sentimentalismo. Teofane il Recluso distingue tra sentimenti naturali e spirituali, osservando che un 1° frutto
della preghiera deve essere il timor di Dio e le contrizione. C’è diffidenza per estasi e visioni. L’esicasmo in
occidente ha registrato un incremento soprattutto dopo la dichiarazion congiunta del patriarca di
Costantinopoli e di Paolo 6°, che sancì la remissione delle rispettive scomuniche dello scisma del 1054.
L’esicasmo ha saputo anche darsi una veste teologica soprattutto con Palamas in relazione alle critiche ad
esempio dei Tomisti orientali. Eppure l’esicasmo è spesso percepito distorto, considerato anche una sorta di
yoga cristiano. Il rischio è di fermarsi alla sola preghiera facendone una tecnica che ci consente di avanzare
con mezzi solo umani, quindi di uso magico. Altra prospettiva sul piano psicologico riguarda l’aspirazione
dei lettori di testi come la filocalia a un' intensificazione della via di perfezionamento interiore anche nel
cristianesimo.
Dario Gemini Sezione Appunti
Ascesi esicasta 2. Differenze tra esicasmo, misticismo e sufismo
Qui comunque si avrà un approccio storico-comparativo che cercherà di fornire un quadro d’insieme delle
principali caratteristiche dell'esicasmo, individuandole per diffferenziazion rispetto ai movimenti del
misticismo cattolico del sacro cuore e del sufismo islamico. Quindi secondo Montanari posson esser utili
studi di mistica comparata per definire il fenomeno esicasta. Ci si confronterà con i dati e con le
interpretazioni di essi, anche se non sempre obbiettive. Il teologo Thomas Spidlik è tra i pochi ad aver
proposto un raffronto tra il culto del S.Cuore di Gesù e la preghiera esicasta. Anche se molte sue
osservazioni sono condizionate dal suo intento, dimostrare un sorta di equivalenza tra gli esercizi di Ignazio
di Loyola e quelli esicasti. Così nel confronto col sufismo consideriamo l’opera “mistica islamica” di
G.Anawati e L.Gardet, che però aderiscono alla teoria della mistica naturale di stampo neotomista, secondo
cui esisterebbe una mistica naturale nella quale l’uomo può raggiungere con le sue sole forze l’atto 1° di
esistenza di una persona determinata. Ad essa si contrappone la mistica soprannaturale che è puro dono
divino. La teoria fu concepita forse per privilegiare forme di misticismo cattolico. comunque sembra la
posizione sia cambiata. Nel dizionario di mistica vaticano alla voce mistica naturale (1998) la mistica è detta
naturale perchè congeniale alla natura umana e che ne segna un vertice di sublime perfezione morale e
religiosa. Nella versione del 2000 troviamo addirittura una voce sull’esoterismo cristiano! Insomma bisogna
tener conto di tali mutamenti di posizione. Nel libro comunque il riferimento ad opere di Guenon sarà un filo
conduttore. Lo troveremo alla fine nel filone di sapienza “akbariana” interessato ad Ibn Arabi e che
annovera Valsan, Burckhardt, Nasr… Nell’ultima parte c’è un confronto tra il metodo fenomenologico di
Eliade con l’orientamento tradizionale. comunque la necessità di considerare fonti a livello comparativo
anche le vite di alcuni protagonisti non ha impedito un ricorso alla storiografia ufficiale.
Dario Gemini Sezione Appunti
Ascesi esicasta 3. Simbolismo del cuore in Oriente e Occidente
La filocalia è una raccolta di passi dei padri della Chiesa d’Oriente inizialmente riunita da Macario di
Corinto e Nicodemo aghiorita e pubblicata a Venezia nel 1782. Tema centrale è l’interesse per la tecnica
psicofisica della preghiera del cuore, un, invocazione del nome di Gesù (Signore Gesù Cristo, figlio di Dio,
abbi pietà di me peccatore). Essa ottenne il massimo apprezzamento anzitutto in Europa occidente e in
America nella 2° metà del 20° sec. Il terreno lo preparano i “racconti del pellegrino russo”. L’ottima
accoglienza della philocalia è legata non solo a una moda spiritualista, ma anche a un lento processo che ha
giovato di mutate condizioni storico-culturali. La 1° opera che considerò l’esicasmo con criteri scientifici fu
“il metodo dell’orazione esicasta” pubblicato nel 1927 da Ireneo Hausherr, che giungeva a negare la
tradizionale attribuzione del tratatto a Simeone il Nuovo Teologo (10-11° sec) ritenendolo opera invece di
Niceforo, 13° sec, monaco di origine italiana. Ma non si limita alle falsità filologiche, critica anche la
materia stessa, che definisce degenerazione eretica collegata all’invocazione del nome di Gesù..poi
sottolinea che alcuni sospettano un'infiltrazione indù. Ma alla fine ciò che scrive H è ridicolo. Prima di lui,
pochi occidentali avevano già accusato l’esicasmo equiparando i praticanti a yogin o chiamandoli falsi
mistici.. Ma il libro di H è importante perchè informa l’occidente del metodo esicasta di preghiera. L’autore
stesso poi muterà atteggiamento. Ma in quella stessa epoca troviamo al suo apice in Europa il movimento
spirituale legato al sacro Cuore di Gesù.
Dario Gemini Sezione Appunti
Ascesi esicasta 4. Regalità sociale di Cristo
Nel Dicembre 1925 in Europa è promulgata l’enciclica Quas primas da Pio 11, che introduce una liturgia per
celebrare Cristo Re. Essa concludeva una serie di iniziative promosse da varie associazioni tra le quali “La
società del regno sociale” di Paray Le Monial, l’opera per intronizzare il S Cuore nelle famiglie ecc, e vari
ordini religiosi. Tutti che si proponevano di rivendicare e affermare la “regalità sociale di Cristo”. Con
quest’espressione non solo si riconsidera il lavoro in senso cattolico, ma si vuol estendere il regno di Cristo
alla terra. Fra i principali promotori dell’impresa c’è il gesuita Henri Ramiere, che dal 1879 pubblicherà una
serie di saggi sull’ordine sociale cristiano. Il suo pensiero è ispirato a s.Agostino e Bossuet alla luce di un
tesi di de Maistre. L’espressione “regalità sociale di Cristo” appare come una variante terminologica della
medivale “societas christiana” ma con 2 differenze: riconosce la limitatezza storico-geografica della prima e
manifesta la necessità di proiettare a livello planetario l’idea di una società cristiana ierocratica, che dava al
papato il controllo supremo della sfera morale.
Dario Gemini Sezione Appunti
Ascesi esicasta 5. Devozione al Sacro Cuore
E’ un progetto politico-religioso intimamente connesso con la venerazione del S. Cuore, al punto che varie
opere che teorizzano l’avvento del S. Cuore di Cristo sono intitolate a questo. Non a caso le tappe
dell’affermazione ideologica del regno sociale di Cristo coincidono quasi con quelle dell’imporsi nel mondo
cattolico della venerazione del S.Cuore:
-1856 – decreto emesso da Pio 9° che estende alla chiesa intera la venerazione del S Cuore;
-1873 - l’assemblea nazionale francese dichiara di pubblica utilità la basilica del S Cuore da costruire;
-1899 – Enciclica Annum Sacrum in cui Leone 13° annuncia la prossima consacrazione del genere umano al
S Cuore di Gesù.;
-1917 – Consacrazione delle nazioni dell’intesa del S. Cuore compiuta a Paray le Monial, luogo delle
apparizioni di Gesù a Margherita Maria Alacocque.
Il fenomeno della devozione al S Cuore è complesso. Rappresenta una reazione del mondo cattolico alla
secolarizzione e alla scristianizzione originate dalla Rivoluzione Francese. IL tema del S.Cuore era colorato
monarchicamente e collegato con una prospettiva controrivoluzionaria cattolica e legittimista. Nel 1870
dopo la sconfitta di Sedan-comune di Parigi la nazione francese è consacrata al S Cuore come riparazione
dovuta all’offesa a Cristo. Con questi temi si intrecciano una tendenza individualistica di tipo sentimentale e
colorista e una esoterizzante degli studi sul S.Cuore.
Dario Gemini Sezione Appunti
Ascesi esicasta 6. Paray le monial e palaios logos
Dal 1873 questa cittadina francese diviene oggetto di pellegrinaggi. E’ il luogo delle visioni di Margherita
Maria, dove quell’anno van più di 200.000 persone per riparare l’offesa della comune di Parigi. A fine
giugno il padre gesuita Drevon incontra un giovane aristocratico ispano-russo, barone Alexis de Sarachaga,
con il quale decide di fondare una nuova opera di devozione. I 2 gettarono le basi di quel che sarebbe
diventato lo Hieron du Val d’Or, un santuario. All’inizio le gerarchie cattoliche appoggiano i 2.. Lo scopo di
Sarchaga era promuovere il Cristo Re sulla terra.. ma essa era divenuta una lotta escatologica, intesa come
l’ultima per contrastare l’avvento dell’Anticristo, instaurando prima della venuta di Gesù alla fine dei tempi
una nuova era nel segno del Regno Sociale di Cristo. Inoltre appaiono varie deviazioni dottrinali. S riscopre
la tradizione primordiale anteriore al Cristianesimo, recuperando una sorta di cattolicesimo prima di Cristo,
disvelando simboli. Ciò avrebbe accreditato la sua crociata. Compaiono varie riviste in suo supporto.
Scoperte di segni tellurici, nuovi spunti dottrinali, vogliono integrare il remoto passato tradizionale col
cristianesimo, che sarebbe nato in Atlantide. La dottrina di cui parla la chiama palaiòs logos=l’antico verbo.
Non a caso Paray le monial era nell’antico paese della tribù gallica degli Edui. Secondo lui esso era sempre
stato il vero centro spirituale della francia. S calcolava poi il ritorno di Cristo sulla terra nel 2000 (4° ciclo
del Graal). Ma tali cose suscitarono riprovazione in varie parti del clero francese. Ma ciò non impedì che
ricevesse riconoscimenti papali, vedi Leone 13°. I successori di S li vediamo poi impegnati per la
proclamazione dell’enciclica Quas primas.
Dario Gemini Sezione Appunti
Ascesi esicasta 7. Rivista "Regnabit"
Comunque l’esperienza di Paray le monial lasciò almeno 2 eredità: il movimento collegato all’associazione
atlantis, fondata da Paul le Cour nel 1927, e il gruppo intellettuale riunito attorno alla rivista Regnabit,
diretta da padre F.Anizan. Le Cour riprende soprattutto le componenti esotero-occultiste a sfondo
millenaristico e messianico. Sarà tra le fonti storiche del New age. Padre Anizan fondò Regnabit (Rivista
universale del Sacro Cuore) all’inizio degli anni 20. Il periodico voleva integrare tutti gli aspetti riferiti a
questo tema, e si avvalse della protezione del Cardinale Dubois arcivescovo di Parigi. Lui spinge
Charbonneau-Lassay a collaborare. Nel suo articolo tenta di anticipare almeno ai primi del 14° sec
l’iconografia del S Cuore. Con Regnabit collaborò dal 25 al 27 anche Renè Guenon, che dedicò la sua
attenzione a molti aspetti del S. Cuore, ma ricondotti soprattutto a un simbolismo del cuore concepito come
un centro sul piano materiale come su quello superiore in rapporto all’intelligenza universale (vedi nota p
28). Ma la prospettiva di G era diversa. Charb. Cercò di recuperare l’ortodossia artistica del simbolismo
cristiano, non discostandosi molto così dall’intento dello Hieron di Paray. Guenon voleva invece far sentire
l’identità innata di tutte le tradizioni, prova della loro unità originale, e la perfetta uniformità del
cristianesimo con la tradizione primordiale di cui sono ovunque vestigia. Oggi le considerazioni di Guenon
appaiono fondamentali per la formazione di un' interpretazione fenomenologica dei simboli religiosi, in
questo caso del simbolismo del centro, il cui cuore rappresenta un' espressione basilare. Potrebbero esserci
link con Eliade. Ma G non concorda di sicuro con Lassay e Anizan.
Dario Gemini Sezione Appunti
Ascesi esicasta 8. Charbonneau-Lassay
Charbonneau si mantiene comunque entro la tradizione dello Hieron: riscoprire i documenti di tradizioni
anteriori per dimostrarne lo spirito cristiano dalle origini. Con Guenon la comparazion cambia aspetto. Egli
si occupa prevalentemente di simbolismo cristiano, ma solo per individuare equivalenze che presenterebbe
con i simbolismi di altre tradizione. A causa di certi ambienti neo-scolastici G fu costretto nel 27 ad
abbandonare la sua collaborazione. Si criticò comunque anche Anizan. Mentre il pensiero teologico del 19°
sec aveva affermato una sorta di coincidenza S. Cuore-Cristo, Anizan accoglie piuttosto l’idea di un S Cuore
simbolo universale, in qualche modo distinguibile dal Cristo-Persona. Comunque dal marzo 26 regnabit
accresce il sottotitolo. Aggiunta: “organo della società della riflessione intellettuale sul sacro Cuore”. La
società fu fondata nel 25 con un manifesto sottoscritto da Guenon, Anizan, Charbonneau e altri, che
sottolineava la sua conformità di intenti all’avvento del regno sociale di Cristo Re,dichiarando di voler
essere un organo di conquista e di vedere nel cuore di Cristo il compendio di tutti i misteri del
Cristianesimo. Ma poi aggiunge che il simbolo è un aiuto al pensiero, e quindi è al pensiero che s’indirizza il
Cristo.. C’è anche un richiamo a popoli antichi. Nel 26 G pubblica su regnabit un articolo: “cuore raggiante
e cuore fiammeggiante”. Il cuore per G non è semplice centro simbolico dei sentientom, ma centro
dell'essere da tutti i punti di vista, a partire dall’intelligenza. La mentalità moderna da Cartesio in poi
avrebbe deformato tale principio ignorando sia l’intelletto puro e sovrarazionale e lasciando al cuore solo i
sentimenti. Da qui la distanza tra cuore radiante=luce dell’intelligenza e fiammeggiante=calore d' amore.
Però attenti all’uso di “Amore”. Nell'ordine della cavalleria medievale esso esprimeva spesso cose
inesprimibili!!
Dario Gemini Sezione Appunti
Ascesi esicasta 9. Differenze tra Guenon e "Regnabit"
Guenon cita anche autori come Proclo nell’inno al sole! Poi mostra di considerare l’amore come equivalente
di sentimento subordinando il calore dell'amore alla luce dell'intelligenza. Poi tale intelligenza sembra quasi
la sophia universale. Poi mostra apparentemente scarsa conoscenza della tradizione cristiano-orientale.
Sappiamo che comunque una compatta tradizione patristica subordina la conoscenza alla carità. Comunque
la conseguenza è: nell’interpretazione cattolica del S Cuore di Gesù, senza riferimenti alla patristica
orientale, risultava molto bisognosa di rettificazioni soprattutto sul fatto del calore. Guenon si richiama
spesso a Tommaso d’Aquino. Si può ritenere che a metà degli anni 20 egli fosse poco informato
sull’esicasmo. E’ probabile che egli cercasse però le vestigia di un esoterismo a base esclusivamente
cattolica, richiamatesi a organizzazioni iniziatiche di origine medievale, ermetica e di mestiere. Nel 23
comunque il gruppo di regnabit progettò una serie di testi dedicati a “principi della devozione del S Cuore
nella chiesa orientale”, annunciando come 1° titolo un testo di Nicolas Cabasilas, amico di Palamas. Ciò
rivela forse un piccolo interesse all’esicasmo? comunque forse Anizan e i suoi volevano saggiare
l’espansione del culto del S Cuore in terra slava e greca, in funzione del loro organo di conquista.
Comunque gli eruditi di regnabit portarono avanti di molto la comprens fenomenologica del cuore come
simbolo universale. Ma la società legata all’irraggiamento intellettuale del S Cuore coltivava progetti troppo
ambiziosi e contraddittori, l’espansione del culto di Cristo Re nel mondo e il tentativo di risvegliare forme di
esoterismo nella chiesa cattolica. Ma cosa impedì l’incontro con l’esicasmo?
Dario Gemini Sezione Appunti
Ascesi esicasta